Il mercato immobiliare in controtendenza?
Un mercato immobiliare in decisa rinascita, in netta controtendenza rispetto alle difficoltà registrate negli ultimi mesi da molti settori. È il fenomeno intercettato da Coldwell Banker Italy, network immobiliare che conta 3.100 agenzie in 43 Paesi del mondo, di cui 74 su tutto il territorio italiano. La crisi economica sembra quindi non aver avuto effetti così disastrosi sul mercato delle case che, nonostante un leggero calo del primo trimestre registrato durante la pandemia, conferma sempre più acquirenti in previsione del 2021. E a confermarlo sono anche i dati Istat sul primo trimestre del 2020.
“Nonostante i primi timori iniziali – dichiara a Fortune Italia Roberto Gigio, Presidente e CEO di Coldwell Banker Italy – il mercato immobiliare non ha rallentato la sua crescita; al contrario: gli italiani si sono dimostrati propensi ad acquistare un immobile, con più consapevolezza ed esigenze diverse”. Per il 2021 è atteso un ritorno sui livelli medi dello scorso decennio (oltre 8 miliardi), con Milano protagonista e in forte ripresa. Uno sprint quello del capoluogo lombardo che fa riflettere, soprattutto in considerazione di quanto duramente sia stato colpito dal Covid-19. “Tanti a Milano avevano pensato che il Covid avrebbe almeno calmierato il caro affitti – dice Roberto Gigio – Con meno persone (fra smartworking e calo del turismo) e più case vuote sul mercato, il risultato dovrebbe essere la discesa dei valori immobiliari e, soprattutto, degli affitti. Non sta accadendo, e non accadrà (a Milano i prezzi sono aumentati del +15,9%, ndr). L’immobiliare reggerà perché in una città attrattiva per ‘cervelli’ e multinazionali come Milano, la casa diventa bene di investimento”.
La pensa così anche Carmelo Gitto, titolare della ‘GD Infrastrutture‘, azienda di grandi costruzioni all’estero, che ha aggiunto al suo business quello del real estate in Italia, concentrando i propri sforzi nell’area di Milano. “La città – dice Gitto a Fortune Italia – gode di una posizione commerciale europea fortemente strategica, una metropoli che era in pieno splendore prima del Covid e che ha dovuto inginocchiarsi di fronte alla pandemia, ma che si sta rialzando per ricominciare a pieno ritmo. Non è un caso che negli ultimi anni i nostri investimenti si siano concentrati proprio su Milano, che consideriamo l’hub italiano del business”. “Il nostro sviluppo residenziale è in netto miglioramento rispetto alle settimane cupe che abbiamo vissuto nel post-lockdown e i cantieri sono ripartiti. Essere riusciti, nonostante il momento, a gestire il business anche nei mesi più critici è risultato strategico per limitare le perdite e ‘aggredire’ nuovamente il mercato”. Un risultato reso possibile grazie all’aiuto della tecnologia, che ha permesso la vendita degli appartamenti a distanza, senza alcuna difficoltà e in totale sicurezza: “Grazie alla digitalizzazione dei processi di presentazione, abbiamo registrato un incremento dell’interesse nei confronti dei nostri immobili – conferma il titolare della GD Infrastrutture -. I clienti che erano in procinto di acquistare casa hanno potuto così finalizzare il loro acquisto, grazie ai rendering digitali e ai video tridimensionali degli appartamenti, una tecnologia che è stata utilissima alla nostra business continuity”.
Innovazione e digitalizzazione sono quindi le parole chiave di un momento storico come quello attuale che così ha potuto godere di strumenti utili al funzionamento della società. Uno degli esempi è lo smart working, che ha costretto molti lavoratori a rimanere a casa. È anche per questo che, secondo Coldwell, si sta dicendo addio ai monolocali, un tempo richiestissimi nelle grandi città. Con l’esperienza del lockdown, con lo spauracchio di simili scenari in futuro e grazie al sempre maggior utilizzo del lavoro da remoto, aumentano le domande per case con la presenza di terrazze, giardini e spazi verdi condominiali. E una delle novità assolute è l’aumento di richieste per le case in campagna: accade in tutta Italia con un incremento medio rispetto al periodo pre-Covid del 29%.
“Il virus ha cambiato il volto delle città: gli over 50, che hanno imparato la lezione dello smart working, vanno nei piccoli centri o in periferia, i giovani ripopolano le grandi città”, afferma Roberto Gigio. E chi rimane nelle metropoli necessita di più verde: “La nostra clientela – afferma Carmelo Gitto – è sempre più attenta alla sostenibilità ambientale e all’efficienza energetica delle proprie case. Per questo tutti i nostri progetti di riqualificazione si fondano sulla piena integrazione dell’immobile con gli spazi esterni, in cui il verde co-abita con tutto il contesto. Sull’esempio di un complesso residenziale importante come il ‘Bosco Verticale’, si sta ampliando la consapevolezza che si può vivere immersi nel verde anche in una città come Milano. Non solo, nei nostri edifici stiamo realizzando degli orti privati per ogni unità abitativa, con la duplice utilità di avere vegetazione e ortaggi a Km0. Emerge sempre di più l’idea di edifici auto sussistenti, di luoghi che siano non solo ‘casa’ come l’abbiamo sempre intesa fino ad oggi, ma luoghi di vita a tutto tondo, delle vere e proprie ‘smart home’. Il Covid ha sicuramente accelerato questo processo; se è vero che ogni crisi presenta delle opportunità, quella ‘green’ mi sembra un’occasione irripetibile”.
Antonio Santamato